Importanza del Microbiota Intestinale

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Quanto può essere snervante trovare un modo efficace che ti permetta di perdere peso? Purtroppo, quando seguiamo modelli alimentari poco sani, sbagliati o sbilanciati ci troviamo a fare i conti con perdite di peso momentanee, ma in pochissimo tempo i chili persi tornano a tormentarci. E per noi torna la difficoltà nel trovarsi di fronte a una bilancia, anzi nel salirvi sopra!

E tu, hai seguito molte diete? Devi sapere che per ottenere ottimi risultati è importante essere costanti e soprattutto pazienti, e tenere d’occhio il microbiota intestinale di cui parleremo in questo articolo.

Combattere il sovrappeso

Come sappiamo, il sovrappeso e l’obesità sono un problema molto diffuso a livello mondiale, con picchi importanti anche in Italia. Seguire stili alimentari o diete a intermittenza non fa altro che peggiorare la situazione, poiché i risultati ottenuti non risultano mai essere duraturi.

A prescindere dal tipo di dieta che una persona sceglie di provare (e ce ne sono davvero moltissime!) il punto più difficile resta sempre uno: gestire la fame. Si tratta di una sensazione del tutto normale nel momento in cui noi andiamo a ridurre le calorie che apportiamo nel nostro corpo. Se mangiamo meno le cellule adipose rilasciano più ormoni della fame e questo non fa altro che aumentare l’appetito. Ecco perché la maggior parte delle volte si cerca di orientarsi verso pasti con alto contenuto proteico e fibre, in modo da gestire l’appetito. Si lasciano da parte pane, pasto, brioche e muffin per accogliere, per esempio, uova o yogurt greco.

Ma in alcuni casi può essere opportuno anche affidarsi ad aiuti ottimali: hai mai sentito parlare del probiotico Hafnia alvei HA4597? Ne parleremo di seguito cercando di spiegarti perché sta conquistando sempre maggior importanza.

Perdere peso tenendo sotto controllo il microbiota intestinale
Perdere peso tenendo sotto controllo il microbiota intestinale

Negli ultimi anni è stata chiamata in causa la microbiota intestinale, presa in esame in tante diverse ricerche. Di che cosa si tratta?

Che cos’è il microbiota intestinale

L’insieme dei microrganismi, costituito principalmente da batteri, che risiedono in una sede anatomica ed in simbiosi con l’organismo ospite è chiamato microbiota

Il ruolo fisiologico del microbiota intestinale è quello di mantenere un equilibrio o un’omeostasi tale che non si verifichino alterazioni patologiche e siano consentite le sue normali funzioni.

La funzione metabolica operata dal microbiota permette l’assorbimento di ioni (ferro, calcio, magnesio) la sintesi di vitamine (acido folico, vitamina K, vitamine del gruppo B e altre), la degradazione del muco endogeno e la fermentazione dei carboidrati con produzione e stoccaggio di energia. 

La funzione trofica è caratterizzata dalla differenziazione e proliferazione cellulare, che dipendono dalle interazioni con i batteri residenti. La funzione immunologica è una delle attività più importanti del microbiota intestinale e consiste in un vero e proprio scambio di informazioni tra i microrganismi e il sistema tissutale linfatico, con l’obiettivo di sviluppare e stimolare il sistema immunitario, di modificare l’espressione genica e con funzione antigenica.

Il microbiota intestinale, insieme alla saliva, agli acidi gastrici, alla peristalsi e alle membrane epiteliali, svolge una funzione protettiva a livello del tratto gastrointestinale, difendendo l’organismo dai patogeni. La diversa sensibilità a determinate malattie può essere determinata anche dalla composizione del microbiota intestinale. Può differire notevolmente da individuo a individuo, soprattutto tra specie diverse, principalmente a causa delle diverse diete adottate, e può variare nel tempo senza necessariamente stabilirne la condizione originaria. L’esempio più classico è quello degli antibiotici la cui assunzione eccessiva può causare un cambiamento permanente nella composizione del metabolita.

Attraverso l’uso di proteine prodotte da alcuni commensali intestinali è possibile interagire direttamente sul senso di sazietà. Dopo tanti studi, l’attenzione si è quindi incentrata sul probiotico Hafnia alvei HA4597. Ciò che sappiamo arriva dai risultati ottenuti su topi obesi: la sua assunzione aiuta a perdere peso lavorando sulla riduzione del cibo introdotto che è legata al senso di sazietà. Ovviamente questo ceppo è stato poi testato anche sull’uomo, grazie al lavoro svolto da un gruppo di ricerca francese, che ha radunato un gruppo di persone in sovrappeso per misurare la perdita di peso e il senso di sazietà provato.

sazietà microbiota intestinale
Prima e dopo del corpo. L’obiettivo è cercare di sentirsi sazi.

Come agisce questo probiotico sul microbiota intestinale?

Come abbiamo detto, la sua azione è precisa: riesce a stimolare il senso di sazietà favorendo la produzione di una proteina in eccesso, la ClpB. Quest’ultima permette direttamente di:

  1. Migliorare l’attivazione delle vie di sazietà centrali e periferiche;
  2. Aumenta il senso di sazietà in modo totale.

Gli esperti hanno anche sottolineato che trattare in modo preventivo le persone in sovrappeso con questo probiotico può essere vantaggioso per limitare l’aumento di peso. E soprattutto per evitare che la situazione possa peggiorare. Si potrebbe inoltre utilizzare per offrire alle persone nuove prospettive ideali per favorire la gestione del peso corporeo.

E per i bambini?

Il sovrappeso non colpisce solo gli adulti chiaramente, ma è un fenomeno molto diffuso anche tra i più piccoli. Ma quando si ha a che fare con loro è sempre opportuno fare grande attenzione al messaggio che si lascia passare. L’obiettivo è quello di insegnare loro a scegliere alimenti “migliori”, che riescano a sfamare il loro corpo in modo sano ed efficace. È sconsigliato fare una lista di cibi “da mangiare” e una lista di “cibi vietati”. E sai perché? A livello psicologico si crea una distinzione tra “buono e cattivo”, tra “posso e non posso” che potrebbe lasciare dei segni profondi. Il rischio è di attivare delle emozioni malsane che potrebbero accompagnarlo nell’infanzia, adolescenza e spesso anche in età adulta.

Considerazioni finali sul microbiota intestinale e sull’obesità

Quando si parla di obesità è sempre opportuno valutare una cosa: ogni persona dovrebbe compiere scelte alimentari positive, cercando di gestire le porzioni e abbinare anche un regolare esercizio fisico. Il mix di questi comportamenti porta alla perdita di peso nel lungo periodo, andando ad aumentare i propri obiettivi in modo da migliorare completamente lo stile di vita. Ogni medico specializzato e nutrizionista ti farà notare che è opportuno procedere per gradi. E per farlo è bene seguire un piano che sia del tutto personale, utile per abituarsi alle nuove abitudini in modo graduale e senza affrontare cambi repentini e faticosi da gestire.

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